martedì 5 giugno 2012

Quadrittico


Vedo alla finestra un flebile scorcio di luce, non c'è nebbia oggi, ma le nuvole si apprestano a coprire il cielo, forse pioverà; le piante sembrano assonnate, verdi talune, rossastre e gialle in altri casi, vestite di foglie ciondolanti. Le case vicine, lo scorcio del cielo dell'orizzonte, un giorno che cala, un altro che fra poche ore di sonno inizierà.

Vedo alla finestra un cielo cupo, non c'è luce e il freddo entra nelle ossa più che durante altri inverni. Le piante sono in letargo, ghiacciate, ma non nei sensi; durante il sonno sognano, sogni belli. Le case sono come tane, accolgono i bambini di ritorno da scuola tutti infreddoliti, imbottiti di sciarpe e guanti, così come le mamme, i papà, gli innamorati che finalmente si ritrovano al nido e tutti gli altri. Il giorno cala presto, in questo periodo vuole riposare un po' e il calore di noi stessi, delle persone vicine, della nostra dimora, è la dimensione in cui vivere il nostro giorno, fino a quello dopo.

Vedo alla finestra un candido scorcio di luce, non ci sono nuvole oggi e il cielo s'appresta a farsi gioia di se, di certo per oggi non pioverà; le piante si stanno vestendo di colori diversi, i fiori contornano le rive del paese, proprio come il contorno felice di un fiume che si risveglia con la nuova stagione. Le case hanno luce nuova, l'orizzonte festeggia e quando il giorno cala per lasciar posto alla serena sera, si intravede già il rossastro presagio di un giorno che viene.

Vedo alla finestra una luce potente, quasi accecante, la meraviglia. Il cielo è di un azzurro come pochi, sembra dipinto a mano da un impressionista o ... da un surrealista! Durerà a lungo, durerà tanto e le piante si stanno ricaricando di vita nuova, di energia sincera. Le case sono aperte al mondo e si cullano in quest'abbondanza di luce vagabonda che in ogni cosa trapela. L'orizzonte è infinito, ancora di più e quando la sera arriva è luce che si ristora, come a dissetarsi, nell'attesa del nuovo Sole.

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